Ventuno edizioni in cui sono stati premiati oltre
60 abruzzesi e molisani residenti “fuori regione” che si sono
distinti per la loro attività professionale, artistica, culturale
e sociale. E’ questa la carta d’identità del Premio
Maiella, organizzato domenica 18 maggio all’Auditorium
di Rho (Milano) dall’omonima associazione di abruzzesi e molisani
presieduta dal Domenico D’Amico, che è anche
presidente della FIAA: Federazione delle Associazioni
degli Abruzzesi in Italia e componente del Cram Regione Abruzzo. Il Consiglio
regionale degli Abruzzesi nel Mondo ha patrocinato l’evento con
la Regione Lombardia, la Regione Molise, le sei province delle regioni
Abruzzo e Molise, la Provincia di Milano e la Città di Rho.
L’Associazione “La Maiella” è stata a sua volta
premiata con una medaglia dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
che, inviando il suo saluto, ha manifestato “ il suo apprezzamento
per l’iniziativa che contribuisce a diffondere i valori dell’integrazione
tra le culture e della solidarietà”
La medaglia è stata orgogliosamente mostrata da D’Amico al
numeroso pubblico, fra cui anche i parlamentari Antonio Razzi
e Giuliana Carlino, entrambi abruzzesi, uno emigrato
da Giuliano Teatino (Ch) in Svizzera dove guida la Federazione degli Emigrati
Abruzzesi, e l’altra originaria di Scontrone, vicino Castel di Sangro,
(Aq) immigrata in Lombardia, dove è stata appena eletta Senatrice.
Presente pure il deputato neoeletto Vinicio Peluffo di
Rho, capo della segreteria di Walter Veltroni. Il Molise è stato
rappresentato dal consigliere regionale Rosario De Matteis,
mentre il Comune di Rho dall’assessore Marco Tizzoni
e la Provincia di Chieti dal consigliere Valentino Di Carlo.
Presenti diversi sindaci e amministratori di altri comuni del territorio
rhodense e una nutrita rappresentanza anche i rappresentanti delle Associazioni
di abruzzesi di Torino (particolarmente numerosa), di
Padova (presidente e consiglieri dell’Associazione
Abruzzese “Balbino del Nunzio”), di Verona con il presidente
Avv. Sergio Carugno, l’associazione abruzzese di
Aprilia (Latina) con i giovani Carola Latini e Emanuele
Zanlucchi e la delegazione della Svizzera capeggiata da Stevan Terzini
segretario della FEAS (Federazione degli Emigrati Abruzzesi in Svizzera.
Nell’edizione 2008 i premi sono andati al teramano Enrico
Di Nicola, capo della Procura della Repubblica di Bologna, a
Pescara fino dal 1992 al 2002, e a Franco Santellocco
(originario di Luco dei Marsi), dirigente industriale che, fra l’altro,
ha guidato i lavori del gasdotto Eni dall’Algeria all’Italia,
presidente degli abruzzesi di Algeria, componente il Cram e il CGIE per
l’Africa), ma anche ad Antonio Di Benedetto, psichiatra
nativo di Sulmona per il quale ha ritirato la medaglia e la pergamena
l’avv. Sergio Carugno, amico fraterno del Di Benedetto , e il giornalista-editore
Dom Serafini, nativo di Giulianova, trattenuto negli
Stati Uniti per il quale il Premio è stato ritirato dal suo rappresentante
a Milano, Dr. Christian Di Santo.
Per gli altri due premiati assenti: padre Renato Salvatore
(originario di Ripa Teatina), Superiore Generale dell’Ordine dei
Ministri degli Infermi (la Fondazione San Camillo de Lellis), e l’attore
e regista Edoardo Siravo (molisano di Roccaravindola)
la consegna avverrà in altro momento.
La premiazione è stata preceduta da uno straordinario ed applauditissimo
recital di Daniela Musini :“Amore mio crudele – Passioni
fatali e divine creature di Gabriele D’Annunzio”,
in onore del 70mo anno dalla scomparsa del Vate. Lo spettacolo, uno dei
tanti che l’attrice e scrittrice abruzzese ha dedicato al grande
scrittore e poeta pescarese, ha raccolto un’emozionante ovazione
di consensi come solo la brava Musini sa incassare il
giro per il mondo.
“D’Annunzio è stato fortunato – ha detto l’attrice,
al termine del recital – perché non mi ha conosciuta. Non
sarebbe stato il mio primo uomo ma certamente io sarei stata la sua ultima
donna”, riferendosi alle tante, sfortunate, donne che il Vate ha
sedotto e abbandonato, tutte distrutte dal dolore, durante la sua parallela,
impareggiabile attività di don Giovanni, che la Musini ha raccontato
nel recital, leggendo alcune della più passionali lettere d’amore
che il Poeta ha ricevuto dalle sue amanti fra fine 800 e fino al 1938,
anno della sua morte. Ascoltando la poesia “La pioggia nel
pineto” , magistralmente declamata dalla brava (e bella)
Musini, il pubblico ha coperto di applausi l’artista e, tutti in
piedi, ha richiesto a gran voce il bis a cui la Musini non ha potuto sottrarsi
dal concedere.
Applausi meritatissimi per la brava artista abruzzese che di recente ha
ricevuto in Campidoglio a Roma il premio Internazionale “Adelaide
Ristori” che viene attribuito annualmente ad un numero ristretto
di artiste di tutto il mondo
Fra coloro che sono rimasti stupiti della bravura e passione dell’artista
giunta a Rho da Pescara il magistrato Di Nicola che si è pure commosso
per il Premio ricevuto: “Sono solo un vecchio magistrato che ha
fatto il proprio dovere – ha detto, nel ricevere il riconoscimento
– e per questo non si dovrebbe essere premiati. Il problema è
che in Italia non tutti fanno il proprio dovere”. Gli abruzzesi
emigrati “hanno dato lustro alla propria terra d’origine;
non altrettanto fanno quelli che sono rimasti in Abruzzo – ha concluso
Di Nicola – non sempre capaci di migliorare la nostra terra come
meriterebbe”.
Emozionato, fino alle lacrime, anche il patron D’Amico (originario
di Civitella Messer Raimondo - Ch), a cui il presidente del Cram Donato
Di Matteo, tramite il suo portavoce Pierluigi Spiezia,
ha fatto giungere i complimenti per un Premio “che è da tempo
il più importante del genere al mondo – ha ricordato il giornalista
– e che avrà sicuramente lunga vita perché di abruzzesi
in Italia e nel mondo da premiare per i loro successi ce ne sono ancora
tantissimi. I nostri corregionali, infatti, si sono distinti particolarmente,
nel panorama dell’emigrazione italiana perché sono persone
serie, laboriose, di poche parole e molti fatti”.
“C’è un’altra Italia nel mondo (decine di milioni
fra emigrati e discendenti) e c’è un altro Abruzzo nel globo
numeroso come gli attuali abitanti della regione”: lo ha rivelato
il conte Santellocco, dall’alto della sua esperienza
di rappresentante dell’emigrazione abruzzese (Cram) e italiana (Cgie),
nonché impegnato pure come giornalista e operatore culturale per
promuovere la cultura italiana e abruzzese in tutto il mondo.
Un graditissimo buffet di prodotti tipici e bevande abruzzesi e molisani
ha concluso una giornata che rimarrà nella memoria del folto pubblico
come una delle più belle, emozionanti e importanti manifestazioni
culturali della città di Rho.
Associazione “La Maiella” - Rho
Info: Associazione Culturale "La Maiella"
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