Gabriele
Cirilli
è
nato a Sulmona(AQ) il 12/6/67. Diploma d'attore presso il Laboratorio
di Esercitazioni Sceniche di Roma diretto da Gigi Proietti , dopo una
carriera iniziata come attore drammatico, è passato alla commedia,
e più precisamente al cabaret: “Mi sono accorto che come
aprivo bocca la gente rideva, ed allora ho pensato di farlo per professione”.
Vanta numerose esperienze in teatro tra cui "La Tosca" di L.
Magni con Nadia Rinaldi regia di G. Proietti, "L'uomo la bestia e
la virtù" di L. Pirandello con F. Bucci regia di U. Gregoretti
"Madre Coraggio" di B. Brecht con P.Degli Esposti regia di A.
Calenda (Teatro Quirino) "Per amore e per diletto" di E. Petrolini
diretto e interpretato da G. Proietti (Teatro Olimpico) "Posso ridere
anch'io?" di R. Cassini con Patrizia Pellegrino regia F.L. Lionello
(Teatro Belli) "Babbo Natale è uno stronzo" di Balaskò
con D. D'Angelo (Festival di Todi) "A me gli occhi please" di
e con G. Proietti (Teatro Sistina) "Kadafatò" di e con
G. Cirilli (Teatro Greco) "Che bella serenata" di G. Cirilli,
P. Fosso con la collaborazione drammaturgica di Vincenzo Cerami e musiche
di Nicola Piovani con A. Cerami (Teatro Flaiano).
Nel 1998, Cirilli approda al cinema con il ruolo di coprotagonista al
fianco di Paolo Villaggio nel film "Un bugiardo in Paradiso",
film visto dai soli parenti di Gabriele e da qualche amico e che ha addirittura
ottenuto la candidatura al "Fiasco d'oro" come film meno visto
del 1998. Fra un fiasco d'oro e uno di vino Gabriele vince nel 1997 il
Festival Nazionale di Cabaret "Ugo Tognazzi" della città
di Cremona; dallo Zelig di Milano furoreggia al grido di "Facciamo
Cabaret" e Maurizio Costanzo lo nomina esperto coattologo nel suo
arcifamoso "show".
E inoltre Gabriele ha l'onore di annoverare tra i suoi ultimi spettacoli
teatrali "Che bella serenata" con musiche originali di Nicola
Piovani. Dal Fiasco d'oro all'Oscar il passo è breve......
Al cinema ha recitato in "Senza calze" con Tony Scott regia
di G. Santi "In nome del popolo sovrano" con A. Sordi e N. Manfredi
regia di L. Magni "Chi è Tatiana?!?" scritto con la collaborazione
di M. De Luca, M. Dimunno, G. Tamborrino, e per la regia di Paolo Migone
"In Giappone sono alto" regia di Giancarlo Bozzo scritto con
la collaborazione di M. De Luca, M. Perrone, M. Dimunno, G. Tamborrino
e in televisione in "Scoop" con M. Placido regia J. M. Sanchez
(Rai 2), "Assunta Spina" con L. Sastri regia S. Bolchi (Rai
2) "Dio vede e provvede" con A. Cenci e A. Finocchiaro regia
E. Oldoini (Canale 5) "Facciamo Cabaret"di Gino e Michele presentato
da S. Ventura (Italia 1) "Disokkupati" con S. Masciarelli, P.
Loke, P. Ferrari, F. Reggiani, A. Catania regia F. Di Rosa "La Dea
Bendata-Tris" con N. Brilly regia A. D'Alatri (spot pubblicitario)
"Telecom" regia A. D'Alatri (spot pubblicitario) "GNU"
di Bruno Voglino (RAI 3)
"ZELIG" (edizioni dal '98 al 2003) di Gino e Michele condotto
da Claudio Bisio (Italia 1) Cabaret Vincitore del Festival di Cabaret
"Ugo Tognazzi" della città di Cremona nel 1997. "Liberi
Tutti" di C. Aluffi con F. Gentile (estate 1998 RadioRAI) , "Ottovolante"(estate
2000) di F. Morese (Radio Rai) Spettacoli di cabaret in locali e teatri
di tutta Italia, tra i quali lo Zelig di Milano.
Ha pubblicato già alcuni libri : "Ma come 'azz porti sti capelli
?" edito da Mondadori (Libro + videocassetta); sempre per i tipi
di Mondadori il primo libro di Kruska: "CHI E' TATIANA" anche
in E-Book e da poco il nuovo è uscito il nuovo libro : "Voglio
tornà bambino" E’ stato il primo in assoluto a lanciare
in tutta Italia la comicità abruzzese: una comicità abruzzese
che nasce dalle sue radici, che no scimmiotta il dialetto e non ricorre
ai luoghi comuni dei contadini abruzzesi o finti tali. Attualmente
il Cirilli è impegnato nelle registrazioni della quarta edizione
di "ZELIG", condotto da Claudio Bisio, nei panni della affascinante
ragazzotta della periferia romana: Kruska, l'amica di Tatiana... Chi è
Tatiana?!?...
Felicemente sposato con Maria, conosciuta sui banchi del liceo classico
“P. Ovidio” del capoluogo peligno, che cura i suoi interessi
da perfetta manager; torna volentieri a Sulmona appena gli impegni professionali
lo permettono.
Btg L'Aquila
Il Battaglione Alpini «L’Aquila» si costituisce
il 21 aprile 1935, in seno al 9° Reggimento Alpini, dove rinascono
le gloriose compagnie 93^, 108^ e 143^. che si distinse nella Grande Guerra
per il fiero valore e le virtù militari dimostrate in tutti i combattimenti
a cui prese parte, meritando una medaglia d’argento al Valor Militare.
Nel 1935, il 9° Alpini viene inserito nella 3^ Divisione Alpina «Julia».
Nell’aprile del 1939, la Julia riceve l’ordine di inviare
il 9° Alpini in Albania, dove nel 1940 interviene nella guerra sul
fronte greco-albanese ove scrive pagine di storia ormai leggendaria, meritando
alla bandiera una medaglia d’oro al Valor Militare, con i Battaglioni
«Vicenza» e «L’Aquila», ed una medaglia
d’argento al Valor Militare, con il Battaglione «Val Leogra».
Nei ranghi del 9° Reggimento è sempre presente il Battaglione
«L’Aquila».
Il Battaglione, quasi tutto reclutato in Abruzzo, completamente rimesso
a nuovo dopo il rimpatrio dalla Grecia, parte per la Russia con 51 Ufficiali,
52 Sottufficiali, 1752 Alpini, 367 muli e 35 automezzi., dove in ininterrotti
e durissimi combattimenti ben 1073 uomini sacrificarono la loro vita.
Rientrerà in Patria il 19 marzo 1943 con 3 Ufficiali, fra i quali
Peppino Prisco, e 159 Alpini
Del Battaglione L’Aquila, il 29 dicembre, si riesce a formare una
grossa compagnia su tre plotoni che viene rimandato in linea fra il «Vicenza»
ed i reparti tedeschi. Il grande spirito di sacrificio ed il sublime eroismo,
spinti fino ad immolarsi per l’onore dalla Patria, mostrati sul
Don, confermano ancora una volta le straordinarie virtù degli Alpini
in generale e di quelli della forte gente d’Abruzzo in particolare
e fanno meritare alla bandiera del 9° Reggimento la seconda medaglia
d’oro al valore. Raggiunto l’armistizio, l’8 settembre
1943, il 9° Alpini, dopo alcuni giorni di resistenza ai tedeschi,
si scioglie. Il Battaglione L’Aquila segue la stessa sorte Inizia
così la fase della Guerra di Liberazione, dove gli Alpini d’Abruzzo
vi parteciperanno da protagonisti, confermando ancora una volta il loro
grande valore e coraggio, riconosciuti già dai romani, che, riferendosi
agli abitanti di quelle montagne contro i quali combatterono strenuamente
tre lunghe guerre, dissero «nessun trionfo è possibile contro
di loro nè senza di loro». In vista della costituzione dei
Gruppi di Combattimento, lo Stato Maggiore dell’Esercito dispone
che venga costituito un Battaglione di Alpini Abruzzesi per animare la
resistenza nella zona della MAJELLA.
Il Battaglione inizialmente viene denominato «Abruzzi», ma
il 25 novembre riprenderà il vecchio nome «L’Aquila»,
A metà marzo 1945, gli Alpini tornano in linea sulla Gotica. La
posizione dell’Aquila è la più delicata, i combattimenti
sono durissimi, con continue azioni e colpi di mano, finché nella
mattina del 19 aprile, Piemonte e L’Aquila attaccano rispettivamente
Casa Carrara e Quota 160, poi Quote 363 e San Chierico. I tedeschi cedono
e nella pianura si intravede Bologna che raggiungeranno il 21 aprile e
avanzando arriva a Brescia e a Bergamo, a Como e a Torino, dopo aver combattuto
contro i nuclei tedeschi che resistono ancora nella zona di Pavia. Il
5 maggio, al termine del ciclo operativo, il Battaglione L’Aquila
è schierato tra lo Spluga e lo Stelvio ed il 18 maggio riceve la
medaglia d’Argento al valore. Il 1 aprile 1946, il Battaglione Alpini
L’Aquila costituirà il nucleo attorno al quale risorgerà
l’8° Alpini, Reggimento alle dipendenze del quale rimarrà
fino al 1 settembre 1975, quando viene trasferito ed accolto con grande
entusiasmo nella città che più a buon diritto lo poteva
ospitare: L’Aquila.
A seguito dell’intervento nel sisma del novembre del 1980, il Battaglione
Alpini «L’Aquila» merita la medaglia di bronzo al valore
dell’Esercito. Il 4 settembre 1991 il Battaglione Alpini «L’Aquila»
diventa Reggimento Alpini «L’Aquila» ed il 23 novembre
1992 riprende vita il glorioso 9° Reggimento Alpini nel quale il Battaglione
«L’Aquila» ritrova la sua originale collocazione organica.
Il 13 settembre 1996 il 9° Alpini, fiero ed orgoglioso, rientra in
possesso della propria bandiera di guerra. Il 1 settembre 1997 il 9°
Alpini passa, dalla Brigata Alpina «Julia» alle dipendenza
della Brigata Alpina «Taurinense» al seguito della quale è
chiamato ad operare in Bosnia - Herzegovina dal 17 febbraio 1998. Nell’Aprile
del 1999 prende parte all’Operazione “Allied Harbour”
in Albania; torna in territorio Balcanico per l’Operazione “Joint
Guardian” – “Consitent Effort” in Kosovo nel Febbraio
2000, viene nuovamente interessato per l’’Operazione “Joint
Guardian” in Kosovo nell’ Ottobre 2001. Nel Gennaio 2003 viene
inviato in Afghanistan, dove con il contigente “Nibbio” partecipa
con unità dell’esercito U.S.A. all’operazione “Enduring
Freedom”. Per l’impegno profuso ed i risultati ottenuti in
ambito di tale missione, il 15 ottobre 2003 alla Bandiera di Guerra del
Reggimento viene concessa dal Presidente della Repubblica la “Croce
di Cavaliere all’Ordine Militare d’Italia”.
Elio Lanutti
torna
su
GIORNALISTA, PRESIDENTE ADUSBEF (ASSOCIAZIONE DIFESA UTENTI BANCARI E
FINANZIARI)
- nato ad Archi (Chieti), 55 anni, giornalista professionista, laurea
in sociologia, sposato con una insegnate di francese, un figlio di 18
anni, direttore responsabile di Teleambiente, consorzio televisivo del
circuito Cinquestelle.
- Ha lavorato per quasi 20 anni in un grande istituto di credito che ha
lasciato nel 1992, per un contratto di praticantato nel settimanale “Avvenimenti”
(fondato nel 1998 assieme ad altri esponenti della cultura e della società
civile, tra i quali Sergio Turone, Piero Pratesi, Padre Balducci, Adriana
Zarri, Claudio Fracassi, Diego Novelli, Mario Capanna, Leoluca Orlando,
Alfredo Galasso ed altri, per intraprendere la professione giornalistica.
- Saggista,autore di pubblicazioni di successo, tra i quali tre libri:
“Guida all’uso della banca” (Editori Riuniti), “Come
sfruttare la Banca” (Edizioni L’Altritalia); “Euro,la
rapina del secolo” (Editori Riuniti),ha collaborato con importanti
quotidiani, tra i quali “Il Messaggero”, “la Repubblica”,
”Avvenimenti”, con incisive rubriche ed articoli economici
a tutela dei diritti.
- Da una sua idea è nata l'associazione di consumatori indipendente
ed autonoma, Adusbef, che presiede dall’atto della sua costituzione
(13 maggio 1987). Ha combattuto aspre battaglie in difesa dei diritti,
denunciando le malefatte del potere economico-finanziario, costringendo
le banche ad una maggiore trasparenza, le compagnie di assicurazione a
migliori rapporti con i clienti, le autorità di controllo ad avere
maggior rispetto per i diritti dei consumatori.
- Ha dato vita, assieme a Carlo Rienzi, Rosario Trefiletti, Carlo Pileri,
presidenti di Codacons, Federconsumatori, Adoc, all’Intesaconsumatori,
promovendo lo sciopero della spesa, che ha visto il 16 settembre 2003,
la partecipazione di 40 milioni di cittadini contro il “caro-vita”
e ad una dura contestazione contro l’Istat che non rappresenta la
realtà reale delle famiglie e Governo Berlusconi, i cui omessi
controlli su i prezzi hanno consentito la più grande rapina a danno
dei consumatori.
- Ha denunciato la lunga catena di scandali finanziari che ha coinvolto
830.000 risparmiatori per un controvalore di 37 miliardi di euro, dallo
scandalo Bipop-Carire (ottobre 2001), ex banca fiore all’occhiello
della nuova economia, al crack Parmalat mettendo sul sito www.adusbef.it
(12 dicembre 2003), un fac simile di esposto alla Procura di Milano, utilizzato
da oltre 100.000 risparmiatori.
- E’ stato il “mandante” della tentata consegna del
“tapiro d’oro” al Governatore della Banca d’Italia,Antonio
Fazio,che definisce il “garante delle malefatte” bancarie,ma
difende l’istituzione Banca d’Italia, da non confondere con
gli inquilini che temporaneamente la occupano.
- Capolista nel proporzionale Lazio alle elezioni politiche del 13 maggio
2001 con l’Italia dei Valori, ha lasciato Antonio Di Pietro il giorno
dopo, continua a teorizzare una rappresentanza politica trasversale dei
consumatori nelle formazioni politiche esistenti, ma è nettamente
contrario ad una discesa in campo diretta delle associazioni ed alla trasformazione
del movimento dei consumatori in partito.
Liliana Di Ciano
torna su
è nata a Lanciano (CH) il 5 Agosto 1951, ha conseguito il diploma
di maturità Classica a Lanciano (CH) e si è laureata in
Scienze Biologiche presso l’Università di Milano nel 1977.
Ha conseguito la specializzazione in Farmacologia presso l’Università
di Pavia nel1992 e nel 1995 il Diploma di Quality Assessor presso la FITA
Confindustria a Roma .
Borsista presso l'Università di Milano - Clinica Medica I. Dall’agosto
1977 impiegata presso una Consociata Italiana di una Multinazionale francese,
è divenuta responsabile Servizio Documentazioni. E quindi, nel
periodo 1980 – 1982, Clinical Monitor e addetta al Servizio Registrazioni.
Negli anni 1983/1984 è responsabile del Servizio Biometria e addetta
al Servizio Registrazioni. Nel 1985 - 1986 responsabile dei Servizi Comuni
della Direzione Medica: della registrazione, Biometria, Amministrativo
e Bibliografico e responsabile organizzativa dell' Istituto Scientifico
dell' azienda. Nel periodo 1987 – 1989 è coordinatrice dei
rapporti con la casa madre.
Nel 1990 fino al 1994 diventa responsabile come Dirigente del Servizio
Registrazione Centrale di tre aziende del gruppo oltre ad essere coordinatrice
per le stesse dei rapporti con Casa Madre, responsabile di una unità
di Quality Assurance, responsabile della gestione dei prezzi e responsabile
del " Local safety officer".
Nel 1995 è nominata responsabile del Servizio Registrazione di
una multinazionale tedesca e nella Holding del Servizio registrazione
centrale di cinque aziende.
Nel 1996 assume un identico incarico in una multinazionale tedesca americana
che controlla in Italia quattro aziende. Responsabile nella Holding del
Servizio registrazione centrale delle quattro aziende, assume anche la
responsabilità del Marketing Comunication Officer
Dal 1999 ricopre la carica di Direttore della Direzione Centrale Affari
Regolatori e dei rapporti con Ministero della Salute e con Farmindustria
di una multinazionale franco tedesca americana che controlla in Italia
cinque Aziende e cinque siti di produzione farmaceutica: Responsabile
del Marketing Comunication Officer ; Responsabile dei rapporti con le
Regioni per gli aspetti Sanitari ; Professore a contratto presso l’
Università di Pavia nella Scuola di specializzazione Discipline
Regolatorie e Professore presso le Università di Pisa, Novara,
Chieti Roma
E’ membro della SIAR (Società Italiana Attività Registrative),
della European Pharma Law Center, del gruppo di lavoro Affari Regolatori
Farmindustria e del Comitato Ristretto Ministero della Sanità -Farmindustria
E’coordinatrice di tutti gli aspetti registrativi e procuratrice
delle cinque Aziende relativamente alle molecole Gruppo e a quelle a sviluppo
locale in accordo con le Direzioni Centrali Affari Regolatori della case
madre tedesca, di quella americana e di quella francese nonchè
dei co-partners. E dei siti di produzione
Coordinatrice di tutta l’informazione medico scientifica in accordo
con le SOP della casa madre nonché in compliance con la legislazione.
Coordinatrice delle politiche sanitarie Regionali e responsabile dei rapporti
con le Regioni
Domenico
De Masi
Torna
su
Nasce a Rotello nel 1938. Il padre, che di professione svolge l'attività
medica, viene a mancare prematuramente. De Masi inizia così un
peregrinare sia per motivi lavorativi sia di studio, non limitando ciò
solamente all'Italia. Laureatosi in discipline sociologiche, intraprende
la carriera imprenditoriale ed accademica. Svolge attività alle
dipendenze d'alcune istituzioni finanziarie ed industriali pubbliche,
per poi dedicarsi quasi esclusivamente alla docenza universitaria presso
l'Ateneo della Sapienza di Roma. Dà inizio poi ad un proficuo lavoro
di pubblicista e saggista, interessandosi soprattutto d'alcuni aspetti
sociologici specifici, quali la sociologia del lavoro, quella urbana ed
infine la sociologia applicata ai sistemi d'ampie dimensioni. Accorto
conoscitore delle dinamiche legate al lavoro italiano, è un propugnatore
dell'introduzione in Italia del telelavoro, e dirige una collana editoriale
di proprietà di Franco Angeli. Consulente di diverse riviste, è
richiesto anche da periodici e quotidiani nazionali di tiratura elevata.
Insegna all’Università dal 1961ed attualmente è Preside
della Facoltà di Scienze della Comunicazione presso l’Università
di Roma “La Sapienza”
E’ professore ordinario, titolare della Cattedra di Sociologia del
Lavoro presso l'Università di Roma "La Sapienza".
Presidente della SIT, Società Italiana Telelavoro.
Past president dell’In/Arch, Istituto Nazionale di Architettura.
Fondatore della S3-Studium, Scuola di Specializzazione in Scienze Organizzative.
Past president dell'AIF, Associazione Italiana Formatori.
Tra il 1961 e il 1966 ha svolto ricerche organizzative e ha coperto cariche
manageriali presso alcune aziende del gruppo Finsider.
Dal 1966 al 1979 è stato docente e dirigente al Centro IRI per
lo Studio delle Funzioni Direttive Aziendali (IFAP).
Dal 1980 si dedica esclusivamente all’insegnamento universitario,
alla formazione e alla ricerca socio-organizzativa nelle maggiori imprese
italiane.
Ha
scritto molti testi e libri fra i quali citiamo alcuni titoli: “Trattato
di sociologia del lavoro e dell’organizzazione” “Dove
va il lavoro industriale” "Dallo Statuto dei lavoratori allo
Statuto dei diritti”, “Dall’America”, “Processo
a Valor”, “Il Sud tra progetti e miraggi”, “L’avvento
post industriale” Verso la formazione postindustriale”, “Le
metamorfosi del lavoro”, “Sviluppo senza lavoro”, “L’emozione
e la regola”, “Il futuro del lavoro”, “ Le parole
del tempo”, “L’ozio creativo” fino al recente
“La fantasia e la concretezza: creatività individuale e di
gruppo”.
Ha curato e diretto molte importanti riviste e svolge ricerche, consulenze,
seminari e conferenze su vari temiriguardanti il lavoro quali: Storia
del lavoro; Storia delle scienze organizzative”,; Sistema industriale”;
Sistema postiindustriale; Sviluppo e sottosviluppo; Organizzazione Urbana;
Mercato del lavoro; Sviluppo senza lavoro; ecc.
Fra i massimi esperti del mondo del lavoro dell’Italia di oggi e
dei mutamenti sociali del nostro paese ha mantenuto forte il legame con
la propria terra d’origine dando orgoglio e legittima soddisfazione
ai suoi concittadini di Rotello e a tutti i molisani dentro e fuori regione.
|